Varicocele

Il varicocele è una dilazione dei vasi del plesso pampiniforme, plesso atto a portare il sangue refluo testicolare alla circolazione sistemica. Per dirla in termini semplici, è l’equivalente delle vene varicose delle gambe presente a livello scrotale!
E’ una problematica tipica del maschio giovane, nell’85% dei casi si localizza a sinistra, nell’11% è bilaterale e solo per un 4% si trova a destra.

Per lo più il varicocele è asintomatico. Segni e sintomi sono sensazione di pesantezza o di dolore a carico dell’emiscroto coinvolto, riduzione delle dimensioni del testicolo colpito, presenza di varicosità a carico della sacca scrotale, alterazione dei parametri seminali e infertilità.
La dilatazione delle vene, infatti, crea uno stato di surriscaldamento del testicolo, cosa che va a interferire con la produzione di spermatozoi, compromettendone la fertilità.

La diagnosi si effettua in genere con una semplice visita, anche se per valutare l’entità del varicocele e i suoi effetti negativi è opportuno effettuare anche uno spermiogramma e un eco-doppler scrotale.
Le possibili opzioni per la soluzione del problema sono due: la prima è la scleroembolizzazione percutanea (condotta dal Radiologo interventista), la seconda è di tipo chirurgico (eseguita da un urologo o da un andrologo). Nei casi in cui il varicocele sia asintomatico e non crei problemi di fertilità viene addirittura consigliato di non eseguire alcuna terapia.

Le indicazioni alla risoluzione chirurgica o alla scleroembolizzazione sono:

  • Varicocele di grado importante
  • Età giovane del soggetto
  • Sintomatologia dolorosa
  • Alterazione dei parametri seminali
  • Ipotrofia testicolare

La scleroembolizzazione si esegue in anestesia locale. Con un piccolo catetere si raggiungono le vene spermatiche interne. Un liquido di contrasto permette così di visualizzare le vene dilatate, che vengono occluse con una piccola quantità di alcool oppure con delle piccolissime particelle solide. L’intervento ha un decorso piuttosto rapido, poche ore dopo il paziente può fare ritorno a casa e come unica precauzione deve cercare di non rimanere molto in piedi per alcuni giorni. L’assenza di tagli e suture rende la convalescenza molto veloce.
Controindicazioni non ce ne sono e la quantità di radiazioni è davvero minima.

Per quanto riguarda la terapia chirurgica, esistono tre diverse tipologie di intervento.

La più utilizzata è la legatura retroperitoneale, più semplice e con meno complicanze. Si esegue sotto l’ombelico una piccola incisione di pochi cm e si accede alle vene. Può esserne legata una sola oppure l’intero fascio.

Alcuni dubbi e domande frequenti sul varicocele:

  • il varicocele ha una predisposizione congenita, quindi non dipende da abbigliamento o stile di vita. Nei casi meno gravi l’utilizzo di boxer al posto di slip può aiutare a diminuire il surriscaldamento del testicolo;
  • il varicocele non ha alcun riflesso sull’attività e sul desiderio sessuale, ma solo eventualmente sulla fertilità;
  • i danni portati dal varicocele sono di natura progressiva, quindi è possibile che un uomo che ha già figli veda la sua fertilità compromessa con l’andare del tempo. Andranno quindi effettuati controlli periodici per verificare lo stato della fertilità;
  • dopo l’intervento (di qualsiasi tipo) dovrebbero essere predisposti controlli periodici per verificare il successo e la presenza eventuale di recidive.

REVISIONATO A CURA DEL DOTTOR CIRO SALZANO