Menopausa precoce (pof)

La menopausa è l’evento che corrisponde alla fine del ciclo mestruale e quindi dell’età fertile. Questa viene detta precoce se
si verifica prima dei 40 anni di età.
Può essere di due tipologie:

  • spontanea
  • conseguente a cure mediche o chirurgiche (per ovariectomia bilaterale, chemioterapia o radioterapia).

Nel primo caso viene detta anche POF (Premature Ovarian Failure), nel secondo iatrogena.
Il primo sintomo che si può avvertire è chiaramente l’irregolarità del ciclo, che diventa più breve (fenomeni di polimenorrea).
Si possono verificare anche anomalie nel flusso, che può diventare emorragico e/o eccessivamente lungo.
In una fase successiva invece il ciclo tenderà a essere più lungo (oligomenorrea).
Un segnale importante è una amenorrea non riconducibile ovviamente a gravidanza, il ciclo “salta” con conseguenze anche psicologiche molto
rilevanti per una giovane donna.
Sintomi collaterali possono riguardare il sonno, che diventa disturbato, problemi di umore con peggioramento delle crisi premestruali,
malinconia, irritabilità, variazioni dell’appetito, gonfiori addominali e ritenzione idrica, tachicardia specie notturna. Questi disturbi
dipendono dalle fluttuazioni ormonali che accompagnano l’insorgere della menopausa precoce. Gli estrogeni non hanno più l’andamento regolare.
Possono essere infine osservati (ma non è una regola) una maggiore facilità ad ingrassare, specie sull’addome (cosa che di solito avviene dopo
i 40 anni e che per le donne in menopausa precoce è anticipata), un generale invecchiamento (accelerazione nella comparsa di rughe, pelle secca,
caduta dei capelli) e un calo del desiderio sessuale. In quest’ultimo caso spesso le donne lamentano una diminuita lubrificazione vaginale e una
difficoltà nell’eccitarsi.
La maggior parte delle menopause iatrogene dipendono dall’asportazione delle ovaie, a volte in contemporanea con l’isterectomia.
La moderna chirurgia tuttavia cerca di preservare il più possibile le ovaie proprio per evitare che la donna vada in menopausa troppo giovane.
Perdono la funzionalità ovarica, con conseguente menopausa, la maggior parte delle donne sottoposte a chemioterapia.
In questi casi è essenziale una terapia ormonale sostitutiva, tanto più che la maggior parte dei queste pazienti è in età giovane
o addirittura giovanissima. Anche le radioterapie per tumori al bacino oppure la radioterapia “total body” può essere responsabile di menopausa precoce.
Gran parte delle menopause spontanee è di tipo genetico (X Fragile). Si dovrà quindi procedere con un’anamnesi familiare.
La restante parte può derivare da cause diverse, ad esempio da problemi cronici renali o anticorpi che attaccano l’ovaio (autoimmuni)
o da altre malattie. Non è però possibile comprendere la causa precisa della menopausa precoce in tutti i casi, per cui una buona parte rimane sconosciuta.
La diagnosi di rischio di menopausa precoce viene effettuata principalmente tramite prelievo di sangue e dosaggi ormonali.
Il più usato è senza dubbio l’FSH, tra il primo e il quarto giorno del ciclo. Quando si valutano i livelli di FSH deve essere sempre fatto insieme il
prelievo dell’estradiolo. Valori di FSH superiori a 12 indicano già che la riserva ovarica inizia a essere diminuita, valori superiori a 30 denunciano
uno stato di iniziale di rischio di menopausa precoce. Un altro ormone utile in questa valutaziione e l’AMH (Ormone anti-mulleriano).
La diagnosi certa di menopausa precoce è l’assenza del ciclo mestruale per un anno.
Qualora i dosaggi ormonali rilevino un imminente esaurimento della propria riserva ovarica, è meglio considerare di preservare la propria
fertilità in vista di una gravidanza futura. Oggi molte donne ricorrono in alla crioconservazione degli ovociti, che potranno essere utilizzati
in un secondo momento per cicli di fecondazione assistita.
Per coloro che non desiderano avere una gravidanza la terapia della POF è sintomatica e ha come obiettivo la regolarizzazione
del ciclo mestruale. Molti medici infatti prescrivono delle terapie contraccettive allo scopo di regolarizzare il ciclo ed evitare
molti disturbi connessi alle sue fluttuazioni, ma questo tipo di rimedio non è utile per donne che desiderano ancora diventare madri,
anche se le loro probabilità risultano in questo senso fortemente ridotte. L’alternativa è l’assunzione di progesterone nella seconda
parte del ciclo, al fine di ridurre l’irregolarità.
Nel momento in cui lo stato di menopausa è conclamato è utile una terapia ormonale sostitutiva (HRT) per poter permettere alla
donna di avere la mestruazione.
Le terapie sostitutive hanno poi un altro importante vantaggio, che riguarda l’insorgere della osteoporosi e in alcuni casi anche dell’artrosi,
determinata dal fatto che gli estrogeni sono indispensabili per le articolazioni. L’insorgere di queste patologie può essere rallentato dall’assunzione
di ormoni, che aiuterà anche il tono muscolare.
E’ infine assai importante, per combattere i sintomi fastidiosi della menopausa precoce che la donna osservi uno stile di vita sano,
che comprenda un’alimentazione bilanciata e povera di grassi saturi e zuccheri, un sonno regolare, un minimo di movimento, un allenamento anche mentale.

REVISIONATO A CURA DELLA DOTTORESSA ELISABETTA IAMMARRONE