Criptorchidismo

Si definisce criptorchidismo la mancata discesa alla nascita di uno o entrambi i testicoli nella sacca scrotale.
Questo tipo di patologia colpisce tra il 3 e il 5% dei nati a termine e tra il 9 e il 30% dei nati pretermine e nel 15-20% dei casi è bilaterale. Sembra che l’incidenza del criptorchidismo sia in aumento negli ultimi 30 anni, al pari passo del cancro al testicolo, del peggioramento nella qualità del liquido seminale e della ipospadia (anomalia congenita dovuta a un incompleto sviluppo dell’uretra).
Alcuni studi dimostrano che le quattro anomalie sono riconducibili ad un unico stato patologico, la sindrome della disgenesia testicolare (TDS), dovuta ad un alterato sviluppo gonadico in età fetale.

Nel 70% dei casi i testicoli che al momento della nascita non sono scesi possono farlo spontaneamente entro il quarto mese per i nati a termine e entro il sesto mese per i prematuri. Pertanto la terapia dovrebbe iniziare dopo tale termine, senza attendere troppo tempo, in quanto il criptorchidismo non risolto precocemente può creare in età adulta seri problemi di fertilità. La diagnosi precoce inoltre consente di intervenire in tempo anche per quanto riguarda l’insorgenza di malignità testicolari.

Per quanto riguarda la diagnosi, spesso una semplice visita non consente di individuare la posizione del testicolo non sceso, che spesso si trova addirittura a livello addominale. E’ consigliabile pertanto procedere mediante ecografia e, se anche questa si rivela insufficiente, tramite risonanza magnetica o laparoscopia.

E’ comunque molto importante intervenire e risolvere il problema entro il secondo anno di vita, per evitare compromissioni della fertilità e l’insorgenza di cancro al testicolo.
Due sono le terapie ad oggi a disposizione: quella ormonale, che stimola la produzione di androgeni, e quella chirurgica.
Qualora la terapia ormonale non sortisca l’effetto voluto, è molto importante procedere con l’intervento chirurgico entro i 15/18 mesi di vita.

In ogni caso è opportuno che i pazienti trattati siano seguiti con controlli periodici, per scongiurare l’insorgenza di cancro ai testicoli o, eventualmente, farne diagnosi in modo precoce. Difatti, i pazienti che sono stati affetti da criptorchidismo hanno un rischio aumentato di patologia oncologica testicolare. Per tali pazienti si rende necessario praticare un follow-up ecografico annuale.

REVISIONATO A CURA DEL DOTTOR CIRO SALZANO