Iperprolattinemia

Iperprolattinemia

La prolattina è un ormone prodotto dall’ipofisi importante per la crescita e lo sviluppo del seno. La sua funzione principale è quella di stimolare la produzione del latte dopo il parto. In condizioni normali è presente in piccole quantità nel sangue (anche in quello degli uomini) e la sua produzione viene tenuta sotto controllo da un altro ormone, la dopamina, che ne inibisce la produzione.
Come si deduce dalla parola stessa, la iperprolattinemia è una condizione di eccesso di prolattina nel sangue. Questa è una condizione relativamente frequente e nelle donne in età fertile con ciclo mestruale assente e bassi livelli di FSH, circa un terzo soffre di iperprolattinemia. Circa il 90% delle donne che soffrono di galattorrea, soffrono anche di iperprolattinemia. La prolattina risente di fluttuazioni fisiologiche durante la giornata: aumenta durante il sonno e si mantiene alta fino a un’ora dopo il risveglio. Varia di molto inoltre durante il ciclo mestruale. Per la sua stessa funzione infine si osservano dei notevoli cambiamenti durante gravidanza e allattamento: la prolattina tende ad aumentare nei mesi di gestazione e a scendere nuovamente dopo 3/6 settimane dal parto se la donna non allatta, mantenendosi viceversa elevata se il bambino viene nutrito al seno.
Esistono però altre condizioni che determinano variazioni nei livelli di prolattina, alcune semplici come stress o emozioni, altre legate all’uso di farmaci, altre infine patologiche. Per diagnosticare una condizione di iperprolattinemia è necessario effettuare dei prelievi di sangue, almeno tre a distanza di 20 minuti l’uno dall’altro, lasciando la cannula in vena (in condizioni di tranquillità e riposo). La condizione migliore per questo esame è che il paziente sia sdraiato. Ovviamente occorrerà conoscere gli eventuali farmaci assunti dal paziente e l’eventuale stato di gravidanza se è una donna. Solo così si potrà correttamente effettuare una diagnosi.
Un costante stato di iperprolattinemia può denunciare una situazione patologica che per la donna può comportare oligomenorrea e per l’uomo problemi di impotenza e sterilità.
Nella donna, un eccesso di prolattina induce alterazioni del ciclo mestruale, che possono arrivare anche alla amenorrea (assenza del ciclo) e a infertilità dovuta alla mancanza di ovulazione. E’ molto frequente inoltre osservare la galattorrea, ovvero una secrezione biancasta simile a latte che fuoriesce dal capezzolo se lo si spreme. Non raro un calo del desiderio sessuale.
Nell’uomo frequentemente l’iperprolattinemia si riflette sulla potenza sessuale e sul desiderio, creando problemi di erezione. Possono esserci anche degli effetti sulla spermatogenesi e quindi sulla fertilità. E’ rara la comparsa di ginecomastia (aumento delle ghiandole mammarie) e di galattorrea.
Sia nell’uomo che nella donna inoltre l’iperprolattinemia può provocare cefalee e, ove fosse causata da un adenoma di grossa entità, ci potrebbero essere disturbi dovuti alla compressione, che possono essere visivi, neurologici o coinvolgere altre funzioni ipofisarie (ipopituitarismo).
L’iperprolattinemia è un disturbo molto diffuso, più frequente nella donna. In molti casi si tratta di aumenti moderati sine causa, anche se per la maggior parte dei pazienti è dovuta al proliferare di cellule lattotrope nell’adenoipofisi, il che provoca adenomi (prolattinomi).
Di fronte a una diagnosi di iperprolattinemia occorre innanzi tutto escludere le cause farmacologiche e la gravidanza, dopo di che si passa ad indagare l’eventuale presenza di adenomi o l’assenza di causalità della condizione. Le condizioni patologiche che più frequentemente determinano iperprolattinemia sono gli adenomi ipofisari (piccoli tumori benigni dell’ipofisi). In tal caso l’iperprolattinemia si ha o perchè l’adenoma produce di per sè prolattina in eccesso (prolattinoma) o perchè dislocando il peduncolo ipofisario, riducono il tono dopaminergico a livello ipofisario causando, in ultimo, iperprolattinemia. Anche altri tipi di tumore (tumori ipotalamici) o patologie infiltrative e/o granulomatose della regione ipotalamo-ipofisaria possono essere causa di iperprolattinemia. Anche la sella vuota o empty sella, patologia malformativa della sella turcica spesso clinicamente silente, può associarsi ad iperprolattinemia. Va ricordato, infine, che anche altre patologie quali l’ipotiroidismo, la policistosi ovarica, l’insufficienza renale cronica, la cirrosi epatica e le lesioni della regione toraco-mammaria possono essere causa, per motivi diversi, di iperprolattinemia. Quando, invece, non si riesce a trovare una causa specifica dei valori elevati di prolattina, si parla di iperprolattinemia idiopatica. Il prolattinoma rappresenta la maggior parte dei casi di adenoma ipofisario e si distingue in microprolattinoma (inferiore ai 10 mm) più frequente nella donna e macroprolattinoma (di diametro maggiore) ugualmente diffuso tra uomini e donne. Raramente un microprolattinoma evolve in macro. Pazienti che presentano prolattinomi ma non hanno grossi aumenti di prolattina nel sangue, vedono il loro livello non aumentare anche in assenza di trattamento e anzi in alcuni casi il livello regredisce addirittura. Solo in pochi casi si hanno aumenti significativi.
Le forme sine causa invece hanno solitamente livelli di iperprolattinemia lievi o moderati.
Altre condizioni che possono causare un aumento nei livelli di prolattina sono l’ipotiroidismo e tumori nella zona dell’ipotalamo. Frequentemente si ritrova iperprolattinemia in pazienti affette da ovaio policistico.
Per quanto riguarda invece i farmaci che possono causare questo tipo di situazione troviamo farmaci antinausea e antivomito, procinetici gastrointestinali, neurolettici psicotici, oppiacei, estrogeni (anche se raramente e a dosi elevate) e gli antiandrogeni.
Per quanto riguarda la diagnosi, oltre al prelievo di sangue andrebbe valutata nel complesso la funziona ipofisaria e il dosaggio degli altri ormoni. E’ inoltre importante effettuare una radiografia dell’ipotalamo. Il check up endocrino e radiologico dovrebbe poter distinguere le iperprolattinemie sine causa da quelle causate da adenoma. Inoltre sarebbe ovviamente auspicabile poter diagnosticare le formazioni tumorali quando sono molto piccole. Solitamente un livello molto alto di prolattina è sintomo di un tumore, anche se non è escluso che si arrivi alla stessa diagnosi anche in presenza di alterazioni più lievi.
Qualora si determini che l’iperprolattinemia è causata da adenoma, la terapia è farmacologica o chirurgica. Se il problema è invece funzionale è possibile solo la terapia con farmaci. I farmaci utilizzati sono gli agonisti dopaminergici, che imitano l’azione dalla dopamina, la quale agisce da inibitore della produzione di prolattina. Queste sostanze possono aiutare anche nel caso di tumore, causando un effetto di riduzione del volume. I benefici scompaiono di norma alla sospensione del farmaco. Possono presentarsi effetti collaterali fastidiosi che però tendono a diminuire col proseguire della terapia. Gli interventi chirurgici si effettuano per via nasale e vanno a rimuovere la massa tumorale. Le percentuali di successo dipendono dalla dimensione del tumore e dal livello di iperprolattinemia presente. In presenza di macroadenoma solitamente si procede prima a terapia farmacologica e solo dopo alla rimozione del tumore, a causa delle grosse dimensioni della massa. Per i microadenomi invece si arriva in sala operatoria solo nel caso in cui le terapie farmacologiche si dimostrino inefficaci.
Solitamente gli effetti della iperprolattinemia scompaiono con la normalizzazione dei livelli ormonali.

REVISIONATO A CURA DELLA DOTTORESSA ELISABETTA IAMMARRONE